Inter, tra Ambizione Europea e Ostacoli Domestici

Un nuovo anno, le stesse ambizioni

Dopo aver conquistato lo scudetto nella stagione 2023/24, l’Inter si è presentata ai nastri di partenza dell’annata 2024/25 con un obiettivo chiaro: confermarsi come la forza dominante del calcio italiano e compiere finalmente quel passo definitivo verso la gloria europea. La squadra guidata da Simone Inzaghi ha mantenuto lo stesso impianto tattico, rafforzandosi intelligentemente in estate sul mercato e continuando a puntare su un gioco riconoscibile, fluido e organizzato. In un calcio sempre più instabile, l’Inter ha scelto la via della continuità: e i risultati, ancora una volta, stanno dando ragione.

Inter, Serie A

Una Champions da protagonista

Il cammino europeo dell’Inter è stato fin qui quasi impeccabile. I nerazzurri hanno superato la prima fase della Champions League in scioltezza battendo avversari di spessore con personalità e solidità. Agli ottavi hanno battuto il Feyenoord, mentre ai quarti è arrivata la grande prova di maturità contro il Bayern Monaco: 4-3 il risultato complessivo, con la squadra capace di soffrire, reagire e colpire nei momenti giusti. Ora, in semifinale, l’Inter si prepara ad affrontare il Barcellona in una doppia sfida che sa di grande classico europeo.

Numeri alla mano, la fase difensiva è stata un punto di forza assoluto: solo 5 gol subiti in tutta la campagna europea, con ben 8 clean sheet. Yann Sommer si è confermato portiere di grande affidabilità, mentre la linea difensiva (Bastoni, Acerbi, Pavard) ha saputo offrire sicurezza e compattezza. Ma anche in avanti, l’Inter ha saputo dire la sua, alternando ripartenze letali a lunghi momenti di possesso palla ragionato.

Inter, Serie A, Champions League, Lautaro Martinez

Rallentamento improvviso, ma nulla è perduto

Se l’Europa ha sorriso ai nerazzurri, il campionato ha recentemente mostrato il volto più complicato della stagione. Dopo aver dominato per mesi, l’Inter ha vissuto un aprile da incubo: tre sconfitte consecutive contro Bologna, Milan e Roma, tutte senza segnare nemmeno un gol. Un dato clamoroso, che ha riaperto una corsa scudetto che sembrava già chiusa, con il Napoli ora sopra di tre punti a quattro giornate dalla fine.

Questo calo non è frutto del caso: la squadra è apparsa stanca, con alcuni elementi chiave fuori forma o acciaccati. La rosa, per quanto profonda, ha risentito del doppio impegno e di un calendario fittissimo. Inoltre, la sconfitta nel derby in semifinale di Coppa Italia ha aggiunto una ferita emotiva non banale, spegnendo il sogno Triplete.

Inter, Serie A, Champions League, Benjamin Pavard

Coppia d’oro, ma non solo

L’attacco dell’Inter continua a ruotare attorno a una delle coppie più efficaci d’Europa: Lautaro Martinez e Marcus Thuram. L’argentino ha raggiunto il traguardo dei 150 gol in maglia nerazzurra e resta il leader tecnico e simbolico della squadra. 

Thuram, invece, è la vera sorpresa: 17 gol e 5 assist in stagione, una continuità che in pochi si aspettavano. La sua esplosività, la capacità di cucire il gioco e il fiuto del gol lo hanno reso insostituibile. Il suo recente infortunio ha però rallentato l’attacco nerazzurro, evidenziando quanto sia diventato fondamentale.

Ma l’Inter non vive solo di attaccanti: i gol sono arrivati anche da Calhanoglu (metronomo con gol e assist), Barella (instancabile e creativo) e da difensori come Pavard e Bastoni, spesso decisivi sui calci piazzati.

Inter, Serie A, Marcus Thuram

Cuore e cervello nerazzurro

Se l’Inter ha mantenuto costantemente il controllo del gioco, il merito è soprattutto del centrocampo. Hakan Calhanoglu, reinventato regista da Inzaghi, come sappiamo ha trovato una seconda vita in quella posizione: preciso nei passaggi (media pari all’89.5%), temibile sui calci piazzati e straordinariamente lucido nella gestione dei ritmi. Al suo fianco, Barella continua a essere il motore della squadra, sempre pronto ad alzare il pressing, a inserirsi, a dare qualità e corsa.

Henrikh Mkhitaryan, pur non più giovanissimo, ha garantito intelligenza ed equilibrio, mentre Frattesi ha aggiunto muscoli, gol e profondità alla manovra. Il reparto, nel suo complesso, è tra i più completi e funzionali d’Europa.

Inter, Serie A, Hakan Calhanoglu

La mano di Inzaghi

Simone Inzaghi è, a pieno titolo, uno dei migliori allenatori d’Europa. Arrivato in punta di piedi nel 2021, ha saputo raccogliere l’eredità pesante di Conte e trasformare l’Inter in una squadra solida, moderna e ambiziosa. Non più una semplice macchina da guerra difensiva, ma una squadra capace di alternare stili e di dominare anche sul piano del gioco.

Il suo merito più grande? Avere creato un sistema dove nessuno è indispensabile ma tutti sono importanti. Le rotazioni intelligenti, la valorizzazione (da Carlos Augusto a Bisseck), la gestione mentale del gruppo: tutto parla della crescita di un allenatore che ha raggiunto la piena maturità.

Inter, Serie A, Champions League, Simone Inzaghi

Coppa Italia, occasione persa ma…

L’eliminazione in semifinale contro il Milan in Coppa Italia ha fatto male. Un derby sempre sentito, perso per episodi, che ha tolto all’Inter la possibilità di inseguire il Triplete. Ma al di là del rammarico, questa uscita potrebbe rivelarsi strategica: con meno impegni, i Nerazzurri potranno concentrare le loro forze su campionato e Champions, evitando rotazioni forzate e arrivando più freschi alle sfide decisive.

Barcellona sei avvisato.

Il progetto Inter non sembra destinato a esaurirsi a breve. La società ha confermato stabilità gestionale, la rosa è ancora giovane in molti reparti e Inzaghi ha gettato le basi per un ciclo vincente. Il mercato estivo sarà importante per puntellare alcuni ruoli, ma l’ossatura è già di livello top. Il sogno è quello di diventare una presenza fissa tra le migliori quattro d’Europa: e le semifinali di Champions 2025 possono essere un trampolino ideale. Occhi quindi puntati sulla doppia sfida contro i blaugrana.

Inter, Serie A, Champions League

Per la gloria!

La stagione 2024/25 non è ancora finita, ma ha già detto molto. L’Inter ha saputo confermare la sua forza in Italia e mostrarsi finalmente matura in Europa. Se arriveranno trofei, si potrà parlare di una delle stagioni più importanti della storia recente del club. Ma anche in caso contrario, il lavoro fatto resterà come base solida per il futuro.

L’Inter non può assolutamente essere considerata un “underdog”, neppure in Europa, non è più accettabile. L’Inter è tornata grande. E non ha nessuna intenzione di fermarsi.