UCL: Recap degli Ottavi di Finale, e adesso?

Dopo la prima parte del formato rinnovato della Champions League, era finalmente arrivato il momento della classica fase a eliminazione diretta, la cosiddetta “dentro o fuori”. Abbiamo assistito a diverse sfide interessanti, quindi tuffiamoci subito nel racconto di come è andata.

PSG – Liverpool; Agg. 1-1, il PSG avanza ai rigori

L’andata a Parigi è stata una di quelle partite che ti fanno capire davvero la famosa citazione di Sir Alex Ferguson: “Football, bloody hell.” 27 tiri, il 70% di possesso palla e numerose occasioni create dal PSG contro il Liverpool non sono bastati per vincere la partita. Anzi, i parigini hanno addirittura perso contro i Reds, che hanno effettuato appena due tiri in tutta la gara.

Il ritorno ad Anfield prometteva spettacolo e non ha deluso le aspettative. Una serata piena di azione ha visto solo un gol, e ancora una volta sono stati gli ospiti a trovare la rete. Dopo 210 minuti di gioco, nulla separava le due squadre, quindi tutto si è deciso ai rigori.

I giocatori di Luis Enrique sono rimasti freddi dal dischetto, segnando tutti i loro penalty e contando su un’enorme prestazione di Gianluigi Donnarumma, che ha parato due rigori e ha lanciato il PSG ai quarti di finale, eliminando la squadra numero uno del ranking dopo la fase a gironi.

Uno dei punti più discussi del doppio confronto è stata la difficoltà del talismano del Liverpool, Mohamed Salah, nel riuscire a imporsi su Nuno Mendes del PSG.

Champions League, Liverpool, Mohamed Salah

Aston Villa – Club Brugge; Agg. 6-1

Dopo aver eliminato l’Atalanta nel turno precedente, quello che molti hanno definito un colpo di scena, il Club Brugge ha certamente creduto nelle proprie possibilità quando ha scoperto il sorteggio per gli ottavi.

Lo stesso, però, si poteva dire dell’Aston Villa, che aveva già conquistato il pass per i quarti e aspettava solo di conoscere il prossimo avversario. La squadra di Unai Emery è riuscita a sbloccare un confronto molto equilibrato nei dieci minuti finali della gara d’andata, segnando due volte e mettendo una seria ipoteca sulla qualificazione.

Il ritorno a Birmingham ha seguito un copione simile: in soli dieci minuti, l’Aston Villa ha chiuso definitivamente i giochi, con tre gol nel secondo tempo che hanno dato il via a una grande festa. Unai Emery ha firmato un’altra delle sue magistrali prestazioni europee.

Real Madrid – Atlético Madrid; Agg. 2-2, il Real Madrid avanza ai rigori

Il Real Madrid, i re indiscussi della Champions League, attirano sempre la maggior attenzione. È così che funziona. E quando il sorteggio li abbina ai loro rivali cittadini, l’Atlético, l’attesa per il confronto cresce enormemente.

Ebbene… lo spettacolo non è mancato. I Blancos hanno sfruttato il fattore campo, vincendo 2-1 un’andata che ha regalato tre gol spettacolari. Il ritorno è iniziato con uno shock: Conor Gallagher ha annullato il vantaggio del Real dopo appena un minuto. Tuttavia, la partita non ha mai veramente preso ritmo, portando la sfida ai rigori.

Se i rigori non fossero già abbastanza drammatici di per sé, la serata di mercoledì a Madrid ci ha regalato un colpo di scena senza precedenti. Julián Álvarez, nel suo tentativo dagli undici metri, è scivolato nel momento della conclusione e ha colpito la palla due volte – un tocco con il piede sinistro prima di calciare con il destro. Un doppio tocco non è consentito, e quindi il rigore è stato annullato e considerato un errore.

La tensione, però, non era finita. Jan Oblak ha parato il tiro di Lucas Vázquez, rimettendo in partita l’Atlético. Poi però, Marcos Llorente ha colpito la traversa, e quando Oblak ha mancato la presa sul tiro di Rüdiger, il Real Madrid ha strappato ancora una volta il pass per il turno successivo.

Arsenal – PSV Eindhoven; Agg. 9-3

Dopo aver eliminato la Juventus nel turno precedente e con una striscia di 10 partite casalinghe in Europa senza sconfitte, i tifosi del PSV sono arrivati alla Johan Cruijff ArenA con grandi speranze. Ne sono usciti con un trauma difficile da superare.

L’Arsenal, che in Premier League faticava a trovare la rete, è arrivato nei Paesi Bassi con un solo obiettivo: onorare il proprio soprannome. E così ha fatto. Sette gol segnati e solo uno concesso, in una prestazione dominante che ha messo la qualificazione in cassaforte già dopo l’andata.

Il ritorno a Londra è stato più equilibrato, con un 2-2 che ha mostrato il vero valore del PSV, ma era troppo poco e troppo tardi dopo il disastro dell’andata.

Benfica – Barcellona; Agg. 1-4

I due giganti della penisola iberica si erano già affrontati nel penultimo turno della fase a gironi, regalando una serata che resterà impressa nella memoria. Il Benfica era in vantaggio di due gol a poco più di venti minuti dalla fine, ma il Barça è riuscito a strappare la vittoria con l’ultimo pallone della partita, completando una rimonta storica e ispirata.

Quindi, quando il sorteggio li ha nuovamente messi uno contro l’altro negli ottavi di finale, molti si aspettavano due sfide spettacolari. Ebbene… non è stato molto lontano dalla realtà, anche se forse non nel modo che ci si sarebbe aspettato.

All’andata a Lisbona, Wojciech Szczesny, portiere del Barcellona, ha scritto la sua pagina di storia personale con una serie di interventi spettacolari che hanno frustrato il Benfica. I portoghesi non sono riusciti a sfruttare la superiorità numerica per oltre 70 minuti, dopo l’espulsione di Pau Cubarsí. Come se non bastasse, il gol di Raphinha poco dopo l’ora di gioco ha costretto il Benfica a presentarsi al ritorno con uno svantaggio da recuperare.

Champions League, Barcelona, Wojciech Szczesny

A Barcellona, invece, è stata tutta un’altra storia. Raphinha e Lamine Yamal, i due maghi sulle fasce, hanno orchestrato una prestazione scintillante per gli uomini di Hansi Flick, che hanno sigillato il passaggio ai quarti di finale con un netto 3-1, senza lasciare spazio a dubbi.

Champions League, Barcelona

Borussia Dortmund – Lille; Agg. 3-2

Più a nord, si sono affrontate due delle potenziali sorprese del torneo. Il Borussia Dortmund, finalista a sorpresa della scorsa stagione, ha vissuto una stagione travagliata tra difficoltà in campionato e cambi di allenatore. Tuttavia, la loro avventura europea è rimasta solida. Lille, d’altra parte, ha sorpreso tutti: nessuno li considerava seriamente tra i favoriti per un posto nei quarti, ma hanno concluso la fase a gironi con cinque vittorie e un impressionante settimo posto nel ranking.

Le due sfide sono state equilibrate e molto combattute, ma alla fine l’esperienza del Borussia ha fatto la differenza. I tedeschi hanno strappato il pass per i quarti vincendo in Francia, grazie a due gol nel secondo tempo e alla capacità di resistere alla pressione del Lille con grande concentrazione e compostezza.

Bayer Leverkusen – Bayern Monaco; Agg. 0-5

Oltre al derby di Madrid, c’era un altro scontro ad alta tensione tra vicini: quello tra il Bayern Monaco, dominatore incontrastato del calcio tedesco per oltre un decennio, e il Bayer Leverkusen, la squadra giovane e coraggiosa che ha osato spodestare i bavaresi dal trono della Bundesliga.

Considerando che il Bayern non era riuscito a battere il Leverkusen in nessuno degli ultimi sei confronti diretti, e tenendo conto dell’assoluto dominio del Leverkusen nell’ultima sfida di campionato a febbraio, molti vedevano questo scontro come un 50-50. Anzi, c’era una parte non trascurabile di tifosi che dava Leverkusen leggermente favorito.

Ma il Bayern aveva in mente un piano completamente diverso. Hanno deciso di ricordare a tutti chi comanda in Europa, e lo hanno fatto in modo schiacciante. 5-0 complessivo, senza lasciare scampo al Leverkusen. La squadra di Xabi Alonso non è stata all’altezza del compito e, sebbene avrebbe meritato almeno un gol nell’arco dei 180 minuti, non ha avuto risposte alla potenza offensiva dei bavaresi.

Inter – Feyenoord; Agg. 4-1

Così come il PSV, anche il Feyenoord aveva iniziato a credere nel miracolo dopo aver eliminato l’altra squadra di Milano nel turno precedente. Nonostante un periodo difficile, con problemi interni e un cambio di allenatore, con la leggenda del club Robin van Persie chiamata a prendere il timone, speravano in un altro colpaccio, questa volta contro l’Inter.

Ma la squadra di Simone Inzaghi, impeccabile nella sua organizzazione, ha gestito la pratica con la solita sicurezza. Lautaro Martínez e Marcus Thuram hanno deciso l’andata, mentre Hakan Çalhanoglu e ancora Thuram hanno chiuso i giochi al ritorno. L’Inter ha conquistato il passaggio ai quarti con la solita disciplina, solidità e pragmatismo.

Un applauso comunque al Feyenoord, che è diventato solo la terza (!) squadra a segnare un gol alla difesa dell’Inter in questa edizione della Champions League.

E adesso?

Le prossime settimane, purtroppo, non vedranno azione in Champions League, dato che siamo entrati nella fase cruciale della competizione e il numero di partite rimaste si riduce sempre di più. Tuttavia, quelle che ci aspettano sono più che promettenti!

Champions League quarter-final draw

La parte inferiore del tabellone sembra essere la più affascinante, con due sfide di altissimo livello. L’Arsenal si troverà di fronte alla prova più dura finora, sfidando il Real Madrid. I Gunners potrebbero contare sulla storia a loro favore, visto che i Blancos non li hanno mai battuti. Le due squadre si affrontarono negli ottavi della stagione 2005/06, pareggiando 0-0 a Highbury prima che Thierry Henry zittisse il Bernabéu con un’azione straordinaria, dando il via alla cavalcata dell’Arsenal fino alla finale.

Altrove, la sfida tra Inter e Bayern Monaco promette spettacolo. Entrambe le squadre sono in grande forma e affamate di gloria. Vendetta per il 2010 in vista, tifosi del Bayern?

Le altre due semifinali potrebbero non includere le superpotenze assolute del calcio europeo dell’ultimo decennio, ma sicuramente non mancherà il divertimento. Borussia Dortmund e Barcellona si sono già affrontate nella fase a gironi, regalando una sfida da cinque gol risolta all’ultimo respiro dai Blaugrana, esattamente come contro il Benfica.

L’altra sfida vedrà due allenatori spagnoli fronteggiarsi, con Unai Emery che potrebbe avere una motivazione in più nell’affrontare una delle sue ex squadre. Il maestro delle coppe europee sfiderà un PSG finalmente modellato alla perfezione da Luis Enrique, che si presenta come una macchina da gol su tutti i fronti.

Con partite così equilibrate, è meglio non azzardare pronostici. Quello che possiamo sperare e, anzi, dare per certo, è che ci sarà spettacolo assicurato!